LA TEORIA UNITARIA

Negli anni 1984 – 1986 alcune Accademie Kremmerziane appartenenti alla CEUR, predisposero dei lavori di gruppo su alcuni temi ermetici.

A distanza di più di vent’anni abbiamo ritrovato questi lavori riteniamo possano essere tuttora attuali ed utili ai sinceri studiosi di ermetismo. – FDA

LA TEORIA UNITARIA

Accademia Lukan – Bolzano 1984

Cercare di comprendere il mistero dell’Unità è sempre stato lo scopo dell’uomo: fin dal paleolitico (il periodo più antico della vita preistorica) abbiamo documenti materiali che ci attestano indefettibilmente la presenza di questo tentativo.

La filosofia greca si pose, più tardi, come compito quello di provare a definire, attraverso il molteplice, la natura dell’Uno. Parlò di Archè, di Principio Ingenerato ed Eterno, radice degli esseri e dei fenomeni, che rifrangendosi nella molteplicità si individualizza; cercò anche di definire l’anelito degli esseri che cercano incessantemente di ricongiungersi con l’Unità da cui sono usciti.

Il Kremmerz , relativamente all’unità dell’uomo e dell’universo, così scrive: ” La concezione unitaria dell’universo è antichissima … tutti quelli che hanno pensato alla visione e alla realtà del COSMOS …, non hanno potuto non convincersi che l’ESSERE, cioè tutto ciò che esiste, è UNO. … Tutta la filosofia ermetica, magica e cabalistica, che poi si riduce alla numerica di Pitagora, è fondata sul numero 1; vale a dire sull’universo naturale delle cose. Il miracolo di UNA COSA SOLA è il meraviglioso assieme dell’universo, il MACROCOSMO, a cui, in omologa analogia, corrisponde il microcosmo, cioè l’universo piccolo e più breve che è l’essere umano.” – p. 78 – III Vol. – Op. Omnia.

Universo, cioè Uni-verso: l’Uno che scorre tutto per un verso uguale e quindi analogo.

Anche la scienza moderna, con gli attuali studi sulla materia, con lo sviluppo della teoria della relatività e della meccanica quantistica, ci sta mostrando una descrizione dell’Universo sempre più diversa dalla descrizione meccanicistica della scienza del secolo scorso. Non più oggetti e fenomeni separati, non più leggi diverse per ogni fenomeno, ma la interdipendenza e l’unità di tutta la materia ed energia e la possibilità di integrare le diverse equazioni descriventi fenomeni diversi in equazioni sempre più generali comprendenti la più diversa gamma di fenomeni, con la tendenza a giungere ad un’unica legge naturale, che possa descrivere tutti i fenomeni mediante un’unica equazione. Scrive il fisico Charon: ” Io sono quello che si dice un fisico teorico ossia mi interesso alla descrizione matematica delle leggi che governano la natura. Le mie ricerche sono dirette verso le teorie dette ‘Unitarie’ che sono le teorie che cercano di unificare le diverse leggi osservate, dimostrando che esse rappresentano casi particolari di una legge più generale, valida per tutti i fenomeni e che per questo viene definita legge unitaria.”

Questo tipo di ricerca porta ad analizzare il più piccolo come il più grande, le particelle dette ‘elementari’ come il cosmo nel suo insieme, poiché se questa legge unitaria esiste, essa deve essere valida, ossia verificabile, a tutti i livelli dimensionali.

Inoltre la meccanica quantistica pone l’uomo così inestricabilmente legato alla realtà dell’universo da condizionare la realtà stessa ad essere mediante la sua percezione; qualunque osservazione egli faccia sulla realtà che lo circonda, per il solo motivo di essere fatta, modifica e, al limite, crea la realtà stessa. Divengono sempre più vaghi ed inconsistenti quei confini precisi che secondo i nostri sensi delimitano le varie forme e le separano l’una dall’altra.

Ma questa Unità dalla scienza moderna è solo studiata, non “COMPENETRATA”, sentita, compresa realmente, in modo da portare il proprio essere a vibrare assieme al macrocosmo.

E’ interessante riportare a tale proposito l’esperienza vissuta da uno scienziato moderno in un momento particolare della sua vita, come egli stesso la racconta: ” In un pomeriggio di estate, seduto in riva all’oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all’improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte a una gigantesca danza cosmica. Essendo un fisico sapevo che la sabbia, le rocce, l’acqua e l’aria che mi circondavano erano composte da molecole e atomi in vibrazione e che questi, a loro volta, erano costituiti da particelle che interagivano tra loro creando e distruggendo altre particelle. Sapevo anche che l’atmosfera della terra era continuamente bombardata da una pioggia di raggi cosmici, particelle di alta energia sottoposte ad urti molteplici quando penetrano nell’atmosfera. Tutto questo mi era noto dalle mie ricerche nella fisica delle alte energie, ma fino a quel momento ne avevo avuto esperienza solo attraverso grafici, diagrammi e teorie matematiche. Sedendo su quella spiaggia, le mie esperienze precedenti presero vita: vidi scendere dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e distruggevano particelle con ritmi pulsanti; vidi gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica di energia; percepii il suo ritmo e ne sentii la musica e in quel momento seppi che questa era la danza di Shiva, il dio della trasformazione adorato dagli Indù.”

In questa esperienza la scoperta dell’Unità era divenuta consapevolezza, al di là di tutte le teorie scientifiche, i diagrammi, le equazioni matematiche o i discorsi filosofici.

Ed è proprio qui che sta la difficoltà di afferrare il significato dell’Unità.

Predicare qualcosa dell’Uno significa infatti cercare di limitare ciò che per sua natura non è limitato.

L’Unità quindi è inafferrabile dalla nostra intelligenza cerebrale, che è fondamentalmente analitica (da ana luo = dissolvo, separo), discorsiva, riflessa e quindi lunare; ma essa può essere colta dall’intelligenza cardiaca, che è sintetica (da syn tithein = compongo, unisco), intuitiva, identificativa e quindi solare, partecipando direttamente dell’intelligenza universale e primordiale.

Da quanto detto è chiaro che l’intelligenza cardiaca è equivalente all’Amore puro.

Nell’Universo è l’Amore la forza che vince qualsiasi tensione separativa e fa evolvere l’esistenza verso la sua finalità globale. E’ Amando che ci si immedesima con l’Essere: mente umana e Mente Universale si “penetrano” in sintonia di vibrazione. Senza Amore tutto sembra spezzato, diviso, disarmonico, slegato.

Amando, tutto sembra raccolto in una unità perfettamente armonica e FECONDA, come se questa forza creasse le opportunità di qualsiasi realizzazione, cioè l’unione dei due principi opposti, l’attivo e il passivo, il maschile e il femminile, in una sintesi creativa.

E’ forse il caso, a questo punto, di specificare che parlando di Amore e di intelligenza cardiaca non si fa per niente appello ad un più o meno vago sentimentalismo o misticismo, ma ad una ben precisa facoltà superrazionale: è del resto, da ricerche psiconeurologiche, ampiamente dimostrato che il cervello è uno strumento di questa e che quando la nostra intelligenza riflessa lascia il posto a quella diretta, i ritmi cerebrali diminuiscono fino quasi a fermarsi.

E’ dunque preferibile non parlare dell’Uno, se non si sono superati lo spazio ed il tempo.

Solo allora sarà possibile comprendere realmente cosa significhi l’analogia tra i fenomeni.

Con il progredire della propria purificazione, cioè con il controllo della propria intelligenza riflessa e la messa in libertà della propria intelligenza solare, l’uomo potrà mettersi in sintonia con le varie manifestazioni della forza unica della natura, comprenderne l’intelligenza relativa ed agire mediante essa.

Scrive il Kremmerz: ” Dimmi, o figliuolo, se tu ti porti su di una montagna dove non trovi fil d’erba e non canta uccello alcuno, ti credi solo? Tu, le pietre, l’aria che respiri, le stelle che son nei cieli, non siete che uno con l’universo intero. L’anima tua è l’anima del mondo. La tua ragione umana allargala nella ragione del mondo e avrai il senso della ragione del mondo.” (P. 524 – III Vol. Op. Omnnia).

La comprensione dell’Unità del Tutto consente di intuire che ogni cosa esiste, sia nel visibile che nell’invisibile, deriva da un’unica Materia-Energia a stati d’esser diversi, dalla massima condensazione: la materia, alla massima attenuazione: l’energia pura.

Tali stati d’essere, appunto perché coesistenti nell’Unità Universale sintetica ed infinita, non possono essere separati gli uni dagli altri: la vita di forme (materia) e la vita psichica (energia) nella loro coesistenza si compenetrano reciprocamente e reciprocamente si aspirano nello sforzo di portare avanti l’evoluzione bio-fisio-psichica.

La Materia segue una legge immutabile di ricostituzione e di disfacimento; decomposta si ricompone in una nuova forma; è sempre viva ed eternamente in movimento. La materia umana ha la stessa proprietà della materia non umana; tutto è materia e tutto è spirito: lo spirito penetra tutta la materia, dal cristallo di quarzo all’alito di una creatura che pensa e ragiona.

Non c’è dunque separazione tra le forme, ma un continuo scambio di materia-energia; si potrebbe dire che l’Universo è costituito da una enorme quantità di materia-energia in continuo movimento, che si addensa qua e là in provvisorie forme. L’addensarsi, l’ordinarsi di materia-energia in una forma non è casuale; che si parli di un minerale, di un vegetale, o un animale, che il processo sia piccolo o grande, microscopico o immenso, è sempre un processo intelligente.

Tutto è unito: la forma non può esistere senza il mondo invisibile che in lei si muove, si agita, gli dà spinta vitale.

La forma è materia più compatta, più greve e quindi imperfetta e non potrebbe costituirsi, organizzarsi se in lei non ci fosse l’Intelligenza che ne delinea le fattezze.

L’Intelligenza e la forma sono uniti dallo Spirito Intellettivo o Animo o nucleo centrale.

La fattezze denunciano quanto in essa è racchiuso e sono l’espressione del grado evolutivo dell’intelligenza lì racchiusa.

La legge è una dappertutto.

L’intelligenza specifica di un minerale o di un vegetale o di un animale, che poi è una manifestazione dell’Intelligenza Universale, ha quello specifico impulso per creare la forma minerale o vegetale o animale. Chi fornisce la materia prima è la Natura, quel mare di materia-energia, che si addensa in nuove forme e si dissolve, a seconda degli impulsi intelligenti che in essa si imprimono.

Kremmerz dice: Intelligenze – Forze – Creazioni.

L’Intelligenza è l’impulso informante.

La Forza è l’energia che realizza.

La Creazione o frutto è la manifestazione dell’Intelligenza nella Natura.

Krmmerz scrive: ” In Magia, specialmente nella operante, l’Unità-Universo si considera e si idealizza, come in realtà è, formata da un’unica materia primordiale, sottilissima, capace di ogni grado di condensazione da formare i corpi sensibili ai sensi fisici e gli impercettibili ad essi. Su questo è fondato il principio alchimico del SEME DEI METALLI, o del LIEVITO PRIMORDIALE, per l’accrescimento e le trasformazioni di una chimica occulta, i cui risultati non sono ancora intravisti dalla generazione attuale. … Ecco il PROTOPLASMA DELL’UNIVERSO, l’AZOTH degli Alchimisti, il POLLINE UNIVERSALE.”

Quindi “Omnia ad Uno”: tutto proviene da un unico SEME, da un’unica sorgente e si modifica per adattamento.

“Unica vibrazione che propagandosi si attenua, rallenta la frequenza fino a rendersi percepibile ai nostri sensi fisici, fino a trasmutare in materia densa, da pura energia che era.”

E’ il principio attivo ed unico che sta alla base di ogni processo generativo.

E’ la sostanza UNA che è Cielo e Terra, cioè, secondo i suoi gradi di polarizzazione, sottile e fissa.

Da questo processo si ha la generazione delle forme, la discesa dell’energia unica in materia diversificata: è l’Omnia ab Uno.

Ma se tutto questo è la realtà, se questo è il processo involutivo, allora sarà possibile il processo inverso: “In Unum Omnia”.

Il bianco raggio di luce decomposto nei sette colori dell’arcobaleno ora deve essere ricomposto nella semplicità ed UNICITA’ dell’originario bianco monocromatico, in cui, in potenza, sono contenuti tutti i colori.

La nostra materia, che è densa e diversificata, può essere sublimata, può tornare al “Cielo”, rendendosi sempre più pura, leggera, libera, INDIFFERENZIATA, UNICA, con IN POTENZA, le infinite possibilità.

Sarà così possibile trasmutare la propria materia, grazie alla Unicità della Materia-Energia, accelerando così il proprio processo evolutivo, rendendosi liberi, padroni e creatori del proprio destino.

Sarà allora possibile per l’io individuale riconoscere la propria identità con l’Io assoluto, riconoscere la vita dell’Universo come la propria vita stessa, l’assoluta identità tra la propria essenza e l’essenza dell’Universo.

Ed allora, giungendo a contemplare la Legge Unica, il Dio Unico, si potrà essere colti dalla sorpresa che colse Dante al termine del suo lungo viaggio iniziatico, quando al centro di ogni cosa contempla il proprio volto:

” Quella circulazion che sì concetta

Dentro da sé, del suo colore stesso,

mi parve pinta della nostra effige,

per che ‘l mio viso in lei tutto era messo.”

e riconoscere la forza-intelligenza unica universale:

“L’Amor che move il sole e l’altre stelle”.

Aggiungi un commento

Translate »