RIGENERAZIONE E RINASCITA SPIRITUALE

(Il Potere Supremo, P. Mulford)
(Riduzione di Eiael)

Noi non conosciamo ancora il pieno significato ed il pieno valore della vita umana.

L’idea che di essa comunemente ci facciamo è questa: nasciamo, ci sviluppiamo dall’infanzia alla giovinezza, da questa alla maturità, dalla maturità alla vecchiaia, da questa alla morte. Durante questi stadi il nostro scopo è di guadagnare denaro ed acquistare prestigio, ma sempre sullo sfondo della fatale decadenza, malattia e morte.

La vita reale dell’uomo, col suo sviluppo indefinito è, invece, una condizione di cose così differente da questa meschina concezione, che abbiamo poca speranza di far comprendere che cosa essa realmente sia. Se noi infatti non avessimo mai veduto, di un albero, se non le sue radici nell’umido suolo, come potrebbe qualcuno, per mezzo delle semplici parole, farci comprendere la bellezza del suo fogliame e della sua fioritura, splendente ai raggi del sole? E la nostra esistenza fisica è la radice dalla quale si svilupperà, nel futuro, una indescrivibile bellezza ed un impensato potere.

Alcuni parlano un po’ troppo leggermente dei loro corpi, chiamandoli impedimenti, limitazioni e sognano splendide possibilità per quando, liberi da esso, entreranno completamente nel beato regno della vita spirituale.

Ebbene, ciò è un errore: una certa vita fisica, con sensi fisici più raffinati, è una necessità per il completo sviluppo della nostra vita in ogni stadio di esistenza.

Gesù di Nazaret parlò della necessità della «rigenerazione»: «In verità, in verità vi dico, se uno non sarà generato di nuovo, non potrà vedere il Regno di Dio» (Giovanni, III, 3).

«Re-incarnati» noi tutti lo siamo stati molte volte: ma la «rigenerazione» è un passo che trascende la reincarnazione.

La reincarnazione implica la totale perdita di un corpo fisico e l’assunzione di un altro nuovo per mezzo dell’aiuto di un altro organismo.

La rigenerazione, invece, significa la perpetuazione di un corpo fisico che si affina sempre più senza quella totale separazione fra spirito e corpo chiamata morte.

Più arretrato è lo sviluppo dello spirito e più lungo è l’intervallo necessario per riassumere un nuovo corpo fisico per mezzo della reincarnazione.

Ma a seconda che lo spirito si ravviva ed acquista potere, questi intervalli diventano più brevi: non più di secoli, ma di anni. E con uno sviluppo di potere ancora maggiore lo spirito si rivolge al processo della rigenerazione, perpetuando la vita dei suoi sensi fisici.

Un potere spiritualizzante e raffinante dei nostri sensi, è sempre stato e sempre sarà in atto sul nostro pianeta. Esso ha cambiato, attraverso lunghe età, ogni forma di esistenza: del minerale, del vegetale e dell’animale, da tipi più grossolani a tipi sempre più raffinati; e questo avviene nell’uomo come in tutti gli altri organismi. Questo potere spiritualizzante sta trasformando gradatamente e continuamente le forme materiali in altre sempre più spirituali. Esso sta portandoci, attraverso le nostre molte esistenze fisiche, ad un grado di perfezione sempre maggiore. Esso ha in riserva per noi nuovi poteri, nuove vite e nuovi metodi di esistenza. E’ questo potere spirituale che ci ha dato, nel passato, le nuove invenzioni e le nuove scoperte. E’ esso che ha illuminato la nostra mente per scoprire l’uso del vapore, dell’elettricità e di altri agenti minerali. Ma ben più grandi illuminazioni ci riserva l’avvenire. Tempo verrà in cui l’uomo non avrà più bisogno né di ferro, né di vapore, né di elettricità per promuovere la sua agiatezza ed il suo confort: nuovi poteri, nati dalla sua vita spirituale, renderanno inutili molti degli attuali aiuti materiali.

Verrà a noi nel futuro una vita più perfetta quando, per i pochi inizialmente e per i molti dopo, non vi sarà più la morte fisica.

In altre parole ogni spirito sarà capace di usare contemporaneamente i suoi sensi fisici e quelli spirituali per mezzo della continua rigenerazione del suo corpo fisico.

Questo rinnovamento continuo del corpo fisico avverrà in seguito a successivi cambiamenti della mente. Vi saranno continui distacchi dei vecchi atteggiamenti mentali l’uno dopo l’altro e una continua formazione di nuovi.

Noi rinasceremo sempre, attraverso la rigenerazione, in nuove individualità.

La rigenerazione potrà quindi sostituire la reincarnazione a causa della nuova entrata in un nuovo ordine di vita, ricevendo ed essendo costruiti da un più alto ordine di pensieri. Lo spirito, allora, sarà sempre all’opera per cambiare il suo corpo fisico in altro sempre più fine e più spiritualizzato. La vita umana non è che una eterna sequenza di «rigenerazioni». Lo scopo ultimo di questo scritto è di indicare ciò che la vita realmente significa: come la vita spirituale governi la vita fisica: come noi tutti siamo svolgendoci da forme grossolane a forme sempre più fini di esistenza.

Lo spirito si rigenera quando si disfà del vecchio corpo fisico: se ne disfà perché stanco di portarsi uno strumento che non gli dà modo di manifestarsi compiutamente. L’uomo vecchio dalle forze diminuite, ha tanta mente o spirito, come sempre; ma quella mente non può agire sul suo corpo e perciò va ritraendosene fino a che lo abbandonerà del tutto. Essa si ritrae poiché a causa dell’ignoranza ha sempre attirato al corpo per molti anni pensiero di natura inferiore, sforzandosi inutilmente di ricostruirlo con materiale guasto. Sarebbe lo stesso che riparare un tetto con tegole rotte. Questo è il processo degenerativo di oggi e la causa della decadenza fisica e della morte del corpo.

Ma lo spirito più illuminato troverà il modo di agire sul corpo, vivificando sempre più con nuovi pensieri. Ciò serve a rinnovare il corpo ed a tener in vita la necessaria connessione tra spirito e materia.

Noi non ci separiamo dalla vita con la perdita del corpo fisico, ma perdiamo, con esso, un genere di vita ed un agente molto importante per il pieno godimento di essa.

In ciò che noi chiamiamo morte perdiamo l’uso di questa batteria di sensi che chiamiamo fisici: perdiamo il potere di vivere in stretta connessione col mondo delle cose fisiche. E’ molto desiderabile mantenere la connessione col mondo fisico, poiché lo spirito nel perdere il corpo, contrariamente alla credenza generale, ne lamenta la perdita e desidera ardentemente di riavere il possesso e l’uso dei precedenti sensi fisici. Mancando di questi egli usa, per quanto può ed in virtù di una legge psicologica, i sensi fisici di coloro che hanno corpi, sui quali può così usare influenza e dominio.

Ogni uomo o donna vivente, sopporta tali influenze provenienti dal lato invisibile della vita.

I «morti», come noi impropriamente li chiamiamo, riassumono imperfettamente la loro vita terrena con l’aiuto loro dato, inconsciamente, dai vivi o, per esser più precisi, da quei vivi che hanno ancora il corpo fisico.

Se noi non desideriamo scoprire il nuovo – se insistentemente rigettiamo ciò che alcuni potrebbero chiamare «idee di moda» – se noi vogliamo andare avanti sempre per la stessa strada seguita dai nostri padri, allora noi invitiamo e chiamiamo a noi la compagnia e la mente di spiriti ignoranti come noi, i quali non ci potranno aiutare se non sulla via della decadenza dei nostri corpi dopo aver ottenuto da essi tutto quello che potevano dare.

Vi sono spiriti «non rigenerati» che hanno attirato pochissimi pensieri nuovi, dopo la perdita dei loro corpi, ed a causa di quella stessa ignoranza per la quale perdettero il corpo fisico, saranno richiamati ad altre successive incarnazioni finché, da ultimo, acquistando con ciascuna esistenza, maggiore conoscenza, apprenderanno il modo di rigenerare il corpo fisico.

Questa rigenerazione non verrà da alcuna droga, medicinale o sistema di cura, ma dal cambiamento delle nostre condizioni spirituali, le quali, ci spingeranno ad adottare nuove abitudini di vita. Ma l’adottare queste nuove abitudini prima che le nostre condizioni spirituali lo esigano, sarebbe di poco vantaggio.

Noi abbiamo la vita dei sensi fisici; e ne abbiamo un’altra dei sensi più fini e spirituali. Viviamo, durante le ore di veglia, nei sensi fisici; durante il sonno viviamo un’altra vita nei sensi spirituali. Ebbene, quando queste due esistenze saranno completamente riordinate, esse si nutriranno scambievolmente con loro reciproco vantaggio.

Con tale perfetto coordinamento i sensi fisici riceveranno una certa indispensabile provvista di elementi dallo spirito, durante il sonno del corpo, mentre, a sua volta, lo spirito riceverà dal corpo una certa provvista di elementi vitali. Quando lo spirito perde il corpo, questi mutui sussidi tra loro vengono a cessare.

La vita più perfetta, o rigenerata, che ci attende in un non lontano futuro, non vorrà dire altro che la cosciente realizzazione di entrambe le vite, dei sensi fisici e di quelli spirituali.

La vita dei sensi fisici e quella dei sensi spirituali sono necessarie l’una all’altra. Quando esse saranno riunite e noi saremo coscienti dell’uso di entrambe, la vita diverrà, relativamente, perfetta e lo spirito raggiungerà un grado di felicità che oggi non possiamo nemmeno immaginare.

Il corpo di ogni vecchio, debole tremante ed aggrinzito dell’oggi, è il risultato dei “peccati” (o errori) commessi nell’ignoranza; questi “peccati” giacciono nei nostri pensieri. Da tali pensieri, lo spirito fabbrica per primo il suo corpo spirituale e poi passa a plasmare quello fisico il quale, come sappiamo, non è che una materiale corrispondenza del corpo spirituale. Se lo spirito crede nell’errore, esso fabbrica questo errore nel corpo ed il risultato è decadenza. Premesso ciò, nessun biasimo può essere imputato a coloro che soffrono. Essi hanno vissuto nella luce e nella conoscenza che avevano. Con un maggiore sviluppo verrà ad essi, in qualche condizione di esistenza, maggiore conoscenza; vedranno allora nuovi metodi di vita ed eviteranno gli errori della meno perfetta loro vita precedente.

La carità viene dalla conoscenza che ognuno realizza, secondo il suo più alto ideale. Il Potere Supremo solo può illuminare le oscure celle delle nostre menti. Quando noi, lasciando da parte gli errori degli altri, domanderemo che la nostra mente possa essere illuminata così da vedere il male ed evitarlo, questa illuminazione aiuterà tutti intorno a noi.

Molti sono stanchi dell’esistenza perché nutrono, un anno dopo l’altro, sempre i soliti pensieri e le solite idee. La vita eterna e la felicità vengono dal flusso perpetuo di nuovi pensieri e di nuove idee. Il pensiero è nutrimento per il nostro essere spirituale. Il nostro corpo fisico non si nutre con una sola monotona qualità di cibo, un anno dopo l’altro. Se, allo stesso modo, noi nutriamo il nostro spirito, sempre con lo stesso pensiero, di anno in anno, esso diviene ammalato: e lo spirito malato, ammala il corpo.

La legge della vita eterna non aderisce a questa continua ripetizione. La legge dice: Voi non siete fatti per camminare nel solco di abitudini stagnanti. Voi non siete un’individualità statica, come un palo piantato nel terreno. Voi nel periodo prossimo dovete avere una nuova mente superiore, con maggior potere di percezione. Con l’attirarvi continuamente del pensiero nuovo dovete essere un individuo che sempre si rinnova, mentre procedete nella vita e questo processo di rigenerazione vi sviluppa, voi rinascete o vi cambiate in vari tipi di esseri, ognuno sempre più sottile del precedente.

La vita rigenerata con un corpo fisico, significa una vita che sempre più si sviluppa, e si accresce. Significa una più fresca capacità di sentire ogni giorno più il senso di bellezza della natura dalla quale siamo circondati, significa scorgere una nuova gloria in ogni raggio di sole mattutino, significa una pace ed un riposo per mezzo dei quali possiamo ritirarci tranquilli e sentire lo spirito che anima la natura nelle sue infinite manifestazioni di oceani, fiumi, rivoli, stelle, alberi, fiori, ecc., significa un flusso quotidiano di pensiero nuovo che ci riempirà di sempre nuova vita. Significa che noi gioiremo nella realizzazione e nella ferma fede di avere in noi stessi la possibilità per svilupparci in un numero infinito di nuove vite. Significa il potere di perdere il nostro sé materiale in ogni sforzo che noi possiamo fare sì che ogni senso di tempo svanisca e la noia e la stanchezza mentale siano distrutte. Significa il potere di vivere senza strapazzo di mente e di corpo e senza quella ansietà che è anche peggiore dello strapazzo. Significa, infine, saper ritrarre gioia da tutte le cose, il che vuol dire ottener vitalità da tutte le cose: ed ottenere vita da tutto vuol dire ottenere potere da tutto, potere che comprende il dominio su tutti gli elementi fisici. Tutto questo vuol dire, finalmente, costruirsi un corpo fisico sempre più raffinato.

La noia è malattia. Quando non sappiamo che cosa fare, quando non sappiamo come «uccidere il tempo» e tutte le cose ci sembrano scialbe, scipite, inutili, abbiamo temporaneamente perduto il contatto con la Grande sorgente della vita, con la Mente Suprema e col Supremo Potere. Noi stiamo allora assorbendo lo stanco pensiero dei molti che, intorno a noi, pensano continuamente le stesse cose; le cui menti, nella loro azione, sono come schiavi incatenati alla ruota del mulino, poiché cercano di ottenere vita, allegria e varietà soltanto dalle cose fisiche.

La vita vera e rigeneratrice non può essere ottenuta dalle cose materiali. Questa è la ragione per cui tutto ciò che si può acquistare con il denaro non può darci una felicità duratura. Il mostro della noia e della scontentezza, infierisce nel tugurio quanto nel palazzo.

Ma quando, per mezzo della domanda al Supremo, otteniamo nuovi pensieri, le cose materiali di ieri diventano per noi come cose nuove oggi. Lo scoglio che avete sorpassato ieri, ha oggi in sé associata una nuova idea: un’idea che non può esprimersi a parole: qualche cosa sentita piuttosto che pensata. Miriadi di pensieri che nascono dalla vita di tutte le cose materiali che stanno intorno a noi, sono sentiti a questo modo, ma non possono essere manifestati né con la parola, né con lo scritto.

La rigenerazione del corpo viene in risposta alla sempre crescente domanda al Potere Supremo di essere condotti sul sentiero della più alta Sapienza. Essa viene dal coraggio finalmente acquisito con la persistente domanda, per mezzo del quale oseremo affidarci pienamente a questo Potere. Il che è molto dubbio che molti sappiano fare al presente. Noi proviamo di confidare nell’Essere Supremo, ma quando viene l’angustia e le nostre faccende si mettono male, siamo tentati subito di ricorrere ai nostri vecchi metodi materialistici per scongiurare il male.

Chiedete dunque nuovi pensieri ed un sempre crescente avvicinamento alla Mente Suprema, e col tempo riceverete nuova vita e tutte le cose intorno a voi saranno, per vostro mezzo, imbevute di nuove idee, ossia di nuova vita. Voi sarete allora sulla linea del processo rigenerativo: il vostro spirito, come il vostro corpo si rinnoveranno continuamente. Con l’attirare sempre nuove idee, esso si rinnova, si rigenera ed il corpo segue le sue orme.

Allorquando diventiamo più spiritualizzati, la mente materiale cede sempre più il posto a quella spirituale; in altre parole a mano a mano che il processo rigenerativo si compie, noi veniamo cambiando varie delle nostre abitudini e sistemi di vita.

Il processo rigenerativo ci costringerà, a volte, a cercar la solitudine, poiché quando siamo soli con la Natura, lo spirito assorbe ed assimila una più raffinata qualità di pensiero. Però una forzata solitudine del chiostro o dell’eremitaggio quando non fosse sentita con vera attrazione darebbe scarsi risultati, come si vede dal fatto che eremiti e reclusi decadono fisicamente e muoiono come uomini comuni.

Questa rigenerazione del corpo può avvenire direttamente da qualche sistema di vita, di abitudini o di osservanze. A seconda che il nostro pianeta viene via via maturandosi, tutte le cose materiali su esso prendono parte a questa maturazione, ossia a questo sviluppo. La vita di oggi, così differente e superiore a quella di cinquecento o mille anni fa, è una parte ed una prova, di questo sviluppo. La terra mutò, dapprima, dal caos ad un rudimentale sviluppo del regno vegetale ed animale, fino alle presenti relativamente molto raffinate condizioni: indubbiamente questo processo di raffinamento non ha mai arrestato la sua azione.

Forse, leggendo queste cose, voi direte: «Ma che cos’ha da fare tutto ciò con me? Ciò che dite può esser vero, ma è troppo lontano, troppo indefinito: io voglio qualche cosa che possa essermi utile ora».

A questo potremmo rispondere che l’idea della rigenerazione del corpo è un beneficio presente per voi, se potete accoglierla benevolmente. Essa dapprima starà nella vostra mente come un piccolo seme senza dar segno di vita per mesi od anni, così da sembrare dimenticata. Ma pure essa si svilupperà reclamando sempre maggiore posto nella vostra mente, cambiando a poco a poco la qualità dei vostri pensieri. Gradualmente trasformerà la vostra antica e falsa interpretazione della vita in una nuova, costringendovi a guardare sempre innanzi a nuove gioie, cessando di soffermarvi sui ricordi ed i rimpianti del passato, poiché saprete che tali pensieri apportano decadenza e morte. Noi siamo letteralmente ricostruiti dai nostri pensieri, e quando riconosceremo che i nostri dispiaceri, le nostre invidie e gelosie, la nostra morbosa contemplazione di tristi spettacoli, sono forze reali e cose non buone che noi immettiamo realmente nei nostri corpi, e che tali pensieri materializzandosi dall’invisibile nel visibile entrano nella nostra carne e nel nostro sangue apportandoci pena, dolore, debolezza e malattia, allora avremo una buona e tangibile ragione per liberarci da essi. Il corpo di una persona che si abbandona alla malinconia, viene letteralmente costruito da foschi pensieri che si materializzano nel sangue e nella carne.

Lasciateci ripetere ancora che ogni pensiero sgradevole è, letteralmente, una cosa dannosa messa dentro il corpo. E’ qualcuno a noi sgradevole? La sua affettazione, la sua avarizia, i suoi modi imperiosi, la sua ruvidezza o la sua volgarità, ci offendono? Ebbene, cerchiamo di dimenticarlo. Perché parlarne a lungo, tenendo per un’ora i suoi tratti sgradevoli nella nostra mente e pensare lungamente alle sue cattive qualità, quando sappiamo che queste sgradevoli immagini che portiamo nella nostra mente sono cose nocive che noi stiamo mettendo nel nostro corpo, le quali lo danneggeranno e lo faranno ammalare? Da tali pensieri noi dobbiamo liberarci non solo per non procurar dei mali inutili a noi ed agli altri, ma soprattutto perché questa liberazione è il principio della rigenerazione del nostro corpo e del nostro spirito.

Se a causa della lunga abitudine non possiamo, coi nostri soli sforzi liberarci da queste dannose abitudini mentali, o ci sentiamo di tanto in tanto attirati nuovamente nella corrente della critica, dell’invidia o dell’ingordigia, cessiamo dai nostri vani sforzi e rivolgiamo la preghiera al Supremo Potere perché ci dia nuovi e migliori pensieri. Questo Potere, per mezzo della nostra domanda, ci darà una nuova mente: e la nuova mente ci darà un nuovo corpo.

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