Considerazioni di Plotino sugli Gnostici

Lo scritto di Plotino, tratto dal II libro delle Enneadi, che presentiamo può meglio chiarirci la posizione del filosofo sulla insorgenza delle malattie che affliggono l’umanità. Le considerazioni del filosofo di Licopoli nei confronti degli Gnostici non devono meravigliare se consideriamo l’epoca in cui furono scritte le Enneadi. E’  interessante notare alcune affermazioni sulle cause delle malattie e la posizione di Plotino, persona colta e saggia del suo tempo, che riteneva la conoscenza il bene e l’ignoranza il male. Alla luce delle conoscenze scientifiche attuali è per noi sorprendente come tale scritto può ben accordarsi con la mentalità dei moderni. 

Sono soprattutto gli Gnostici  che  alterano la purezza degli esseri che vivono lassù. Essi infatti quando scrivono le formule degli scongiuri rivolgendosi a loro e cioè all’Anima e alle potenze più eccelse, non fanno altro che recitare incantesimi e formule magiche come se le potenze superiori potessero prenderle veramente  in considerazione, lasciandosi coinvolgere da chi è appena più abile nel profferire suoni e semplici mormorii, che per essi hanno realmente effetti magici.

Anche ammettendo che non sostengono ciò che abbiamo appena detto,  come è possibile che  vi siano delle relazioni tra le loro voci e gli esseri superiori incorporei? Così facendo essi tolgono senza avvedersene, ogni aspetto di nobiltà  agli esseri superiori.  Quando essi affermano di guarire dalle malattie, se questo deve avvenire  con la temperanza  e una corretta dieta, allora è corretto e in questo dire essi non si discostano da ciò che dicono i filosofi.  Ma gli Gnostici  oggi sostengono che le malattie sono dèmoni e che loro li sanno allontanare con la parola.  Affermano ai quattro venti questo loro potere convinti di guadagnare in reputazione e meravigliare la folla che  rimane a bocca aperta davanti al potere dei maghi.

Certamente però non avranno presa sulla gente di buon senso affermando che le malattie insorgono senza un  motivo, cioè senza sovraffaticamenti, eccessi o difetti di alimentazione,  processi infettivi  o in generale alterazioni endogene o esogene. Ciò è provato dalla stessa cura delle malattie. Talvolta è necessario un purgante o la somministrazione di un farmaco che la malattia sia eliminata con le feci; altre volte è necessario un salasso o una opportuna dieta per riacquistare la salute. Dovremmo allora in tal caso pensare che il demone che causa la malattia sia affamato dalla dieta o distrutto dal farmaco e improvvisamente scappi fuori dal corpo? Oppure se invece rimane lì perché la malattia non prosegue? Oppure se se n’è andato via perché lo ha fatto? Perché? Si alimentava della stessa malattia? E allora il dèmone è una cosa e la malattia un’altra. Ancora se il dèmone si insinua nel corpo senza motivo saremmo sempre malati: Ma se c’è una causa che produce la malattia allora che bisogno c’è  di un dèmone.

Basta che ci sia una causa che produce la febbre, allora è semplicemente ridicolo che vi compaia anche un dèmone  pronto al fianco di essa. A noi comunque non sfugge il motivo per cui gli Gnostici espongono queste idee, ed è per questi motivi e anche per altri, che abbiamo voluto parlare di dèmoni.  Le altre teorie le lascio a voi affinché le approfondiate tenendo sempre presente questo principio:l’idea di filosofia che ci sforziamo di realizzare, ha tra gli altri pregi, il significato di semplicità del costume  insieme con la purezza di pensiero, ha come fine la dignità e non l’arroganza, mentre ha dalla sua parte  il coraggio della ragione, una enorme sicurezza, cautela e straordinaria intelligenza.  Questo serva di confronto con le loro posizioni, e il nostro pensiero sta esattamente all’opposto  del loro. Non aggiungo altro e per quanto ci riguarda questo è il metodo giusto per discutere.

RoMa

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